E a questo si aggiungano le contrazioni muscolari, le variazioni circolatorie, respiratorie, ormonali, psichiche, le stimolazioni locali enzimatiche e di fattori di crescita, che pure giocano un ruolo nella gestione della “salute ossea” per mezzo dell’allenamento. Ma l’aspetto più rilevante è che i benefici sono sito-specifici, ovvero avvengono solo là dove lo stimolo è diretto: interessano il femore se gli esercizi coinvolgono l’anca (squat, pressa, affondi, step e cammino); interessano il polso, le ossa dell’avambraccio e del braccio se gli esercizi coinvolgono gli arti superiori. Va inoltre considerato che esiste una soglia da raggiungere per l’attivazione di questi effetti, che è quella posta appena al di là del normale grado di sopportazione dello sforzo (per esempio, l’aggiunta di pesi a esercizi divenuti troppo facili da eseguire a vuoto o con il solo peso del corpo).
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